Per Hsiao Chin l’arte è un viaggio che conduce alla forma più alta di conoscenza e auto-conoscenza: ne scaturisce una forma espressiva intesa, la coscienza dell’essere finalizzata alla comprensione dell’universo. Quello di Hsiao è un percorso infinito, stimolato dalla costante ricerca che penetra all’interno di tutti i fenomeni ed è finalizzata all’apertura verso il Tutto. Per questa mostra sono stati individuati nove periodi storici che hanno cadenzato la sua vita dal 1954 ad oggi.
L’artista propone un movimento che, mirando al punto in cui origine e fine si dissolvono e confondono, può essere considerato conseguenza di un atteggiamento mistico, nel senso che tale atteggiamento implica una tensione verso l’unità assoluta in grado di inglobare e nutrire qualsiasi realtà, al di là di ogni soglia conoscitiva. È questa unità che Hsiao Chin immagina come un palpitante cuore universale.
Il lungo viaggio artistico del pittore cinese innamorato di Rothko, in una retrospettiva alla Triennale Bovisa
Hsiao Chin viaggio in-finito. 1955-2008. E’ la grande mostra in collaborazione con la Fondazione Marconi alla Triennale Bovisa di Milano, via Lambruschini, 31. Fino al 5 aprile.
Grandi spazi e grandi dipinti. Così appare da lontano e da vicino la pittura di Hsiao Chin nelle pareti della Triennale Bovisa. Da un lato emergono i grandi trittici delle sue ultime opere: “La grande sublimazione” del 2008 e “La cometa” del 2001 che risalta nella parete di fronte in un grandioso gesto pittorico. La gestualità manuale e la fusione tra cultura orientale e occidentale caratterizzano la pittura di Hsiao. … continua al sito