La genesi di questo catalogo è da ricondursi a un’esperienza di dialogo, unita alla volontà di svelare i punti di contatto tra tre protagonisti di alcune tra le più importanti esperienze artistiche degli ultimi cento anni.
Il grande momento del Futurismo dei primi decenni del Novecento con Giacomo Balla; l’acceso dibattito italiano tra realismo e astrazione al termine del secondo dopoguerra, che si risolverà nell’affermazione di quest’ultima tendenza, capace di valicare negli anni Cinquanta i confini nazionali con Piero Dorazio; le tendenze riduzionistiche degli anni Sessanta, che approderanno alla ricostruzione analitica del linguaggio pittorico con Gianfranco Zappettini.
Il percorso presenta una selezione di opere accomunate dall’impiego della luce, dal lavoro sulla percezione umana e sulla frammentazione e ristrutturazione dello spazio: il tutto reso evidente nell’intreccio di forme triangolari, romboidali, circolari e sinusoidali in Balla, nei fitti incroci di linee di diversa tonalità in Piero Dorazio e nelle ritmiche sequenze bianche e nere a cui Zappettini sovrappone plastiche colorate e trasparenti.
Frieze week all’insegna dell’arte italiana. Le mostre da non perdere a Londra
Giorgio de Chirico, Giacomo Balla, Pietro Consagra, Gino de Dominicis ed Enrico Baj sono tra gli artisti italiani più gettonati durante l’art week londinese in corso, con mostre e focus che ne ripercorrono le vite e le opere.
L’arte italiana continua ad essere una delle protagoniste della settimana di Frieze a Londra. I risultati delle aste hanno appena confermato il successo degli spazialisti, ma le gallerie sembrano tentare nuovi percorsi. Tra gli artisti italiani più “gettonati” durante l’art week londinese, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla, Gino de Dominicis ed Enrico Baj.
Dopo la mostra di qualche mese fa all’Estorick Collection, sulla scena londinese ritorna il futurista Giacomo Balla con un’esposizione presso la galleria Mazzoleni. Light in motion è il titolo della mostra curata da Elena Gigli, un’esposizione che, attraverso 46 opere realizzate da Balla, Dorazio e Zappettini, ripercorre i movimenti del Futurismo, dello Spazialismo e della pittura analitica avendo come filo conduttore la luce e la percezione del colore. Secondo capitolo all’Italian Cultural Institute organizzato da Artuner, piattaforma diretta da Eugenio Re Rebaudengo, per l’opera di Pietro Consagra, uno dei più grandi scultori del secondo dopoguerra, questa volta in dialogo con le opere di Marine Hugonnier. Nei due piani dell’istituto, le opere dell’artista italiano esprimono il rifiuto alla tridimensionalità, la volontà di liberarsi da essa per trovare un’interazione più diretta con il pubblico e l’architettura.