Oliviero Rainaldi lascia molto di non svelato, di dolorosamente non specificato, poiché egli scolpisce e dipinge figure velate di mistero. Mentre rimangono mute, le sue opere tenuamente scolpite e i suoi corpi vaporosi sulle tele e sulla carta sanno rivelare segreti.

La riservatezza è un tesoro ricco di allusioni all’arte e al pensiero del passato. Egli assorbe e reinterpreta queste fonti in lavori che sottilmente esprimono stati complessi della mente, reindirizzano le lotte interiori verso la superficie delle sculture e dei dipinti.

Se chiediamo al Maestro Rainaldi: “Perché Lei è uno scultore?”; egli risponde: “Perché la scultura è il miglior commento che un pittore può fare sulla pittura”.