Maurizio Vanni ci accompagna nel mondo di Borella attraverso un racconto sul concetto di tempo. Il riferimento a Proust e alla sua Recherche è palese, in particolare il rimando alla consapevolezza dello scorrere del tempo e della possibilità di un controllo su di esso legato alla memoria. Ne scaturiscono opere dove il pittore si oppone a una realtà che soggiace all’apparenza delle cose conquistandone l’essenza e profanandole attraverso profonde incisioni. Granelli di sabbia di una clessidra impazzita, oppure gocce di sapere intrise del nostro passato?