Silvano Bozzolini è stato un maestro dell’astrattismo, attivo in Italia e in Francia negli anni del secondo dopoguerra. Il suo è un codice originale, sempre alla ricerca di rinnovamenti linguistici nell’arte italiana.

Mostra e catalogo parlano di identità, locale e internazionale, spingendola a guardare oltre i propri confini. Parlano anche di capacità di innovare, sperimentare, ascoltare, andare avanti, in una visione che non è utopia, ma scarto di creatività e lungimiranza.

Le radici della ricerca artistica di Silvano Bozzolini, non figurativa, nascono, come racconta egli stesso, dal desiderio di dipingere un’altra realtà, che non è quella del visibile, bensì quella non riusciamo né a vedere, né a toccare: l’aria, nella quale c’è vita, un “vuoto” che ci permette di vivere.