Una lettura inedita del Virgilio Guidi-artista attraverso il Virgilio Guidi-uomo. Il racconto di un personaggio che ha attraversato buona parte dell’arte contemporanea sfiorando, senza esserne influenzato più di tanto, le Avanguardie storiche e le Neoavanguardie.
Maurizio Vanni ci accompagna nella poetica di Guidi, nel suo modo di concepire l’arte, nel suo porsi alla cultura, nel suo speciale uso della luce e dello spazio.
Scansionando i diversi decenni, Vanni ci conduce lungo un percorso che va dalle affinità con il Gruppo Novecento degli anni Venti alle “Grandi teste” e agli “Occhi nello spazio” degli anni Settanta mostrandoci l’essenza di un pensiero puro e di quelle emozioni che hanno sempre presieduto le sue opere. Suggestivi i riferimenti filosofici, letterari e naturalmente storico-artistici. “Guidi, attraverso la redenzione delle sue forme, ci dimostra come la verità non è un qualcosa che esiste e che sia da trovare, ma un qualcosa da inventare o da creare”.