Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943) è uno tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea internazionale. Un cuore in ghisa, calchi di antiche statue in cera, strumenti musicali, una campana appesa come un impiccato, una biblioteca di cenere, una gigantesca àncora aggrappata con tutta la sua forza al muro rivestito di un vetro spesso e del colore dell’acqua gelata.

 

 

Un catalogo di impianto museale, che si snoda come un discorso poetico ora drammatico, ora elegiaco, lirico e simbolico a un tempo. Parmiggiani ha definito le sue opere e le sue installazioni luoghi mentali, sottraendole ad una storia dell’arte in cui l’opera si è intesa come ready-made e l’installazione si è trasformata in messa in scena spettacolare.

 

 

“Il desiderio è sempre più non quello di collocare generici oggetti in uno spazio, ma creare luoghi psicologici […] luoghi mentali. Luoghi che abbiano una voce, un cuore che batte dentro lo spessore dei muri”.