Come scrive Amnon Barzel: “Fiorella Rizzo lavora da più di trent’anni con risultati anticipatori importanti: dalla seconda metà degli anni ’70 affronta il mistero della vita con linguaggio personale e autentico, dando forma a ciò che non ha forma”.

Un superamento descrittivo per trasmettere, senza nominare, un’arte che cela e, al tempo stesso, rivela. La poetica di Fiorella Rizzo invita ad una partecipazione e comprensione dell’universo nascosto sotto allusioni spesso simboliche; l’arte, attraverso il suo lavoro, diventa magia, luogo dell’anima che ci induce a sognare, a volare in alto verso un infinito che si può esprimere in mille modi, con sfumature inimmaginabili: disegno, pittura, scultura, fotografia, musica.

L’originalità di Fiorella Rizzo consiste in una particolare vocazione per un’arte libera da svelamento, in una radicale distanza da ogni forma di rappresentazione dell’oggetto artistico, nonché di categorie predefinite.