Georges Mathieu è incontestabilmente l’artista francese che, tra il 1947 e il 1980, ha rappresentato nel modo più brillante l’arte del suo paese nel mondo. La sua fama, dalla nascita dell’astrazione lirica nel 1947, si è costruita su un’opera celebrata dalle più grandi istituzioni culturali nazionali e internazionali. Le caratteristiche della pittura detta “astratta lirica” comportano la scelta di una grande libertà di esecuzione, con una propensione marcata per la traccia del gesto sulla tela e un gusto per il colore e la materia, quest’ultima proveniente molto spesso direttamente dal tubetto.

Il coinvolgimento dell’artista nell’esecuzione pittorica è tale da comportare l’oblio di sé, e un impegno fisico dell’autore che investe tutto se stesso nella creazione della sua opera. Nessuno prima di Mathieu era stato trasportato da un simile slancio, da una simile spontaneità, una simile teatralità nella realizzazione di quadri la cui forza nasce dal movimento e anche dalla rapidità di esecuzione.

Nella sua poetica il segno precede il significato e diviene il mezzo di connessione fra l’inconscio e il mondo reale. Il gesto di Mathieu, apparentemente incontrollato, traduce la dimensione di un pensiero profondo e complesso che riflette e indaga sul passato, sul presente, sulla storia dell’arte, sulla pittura e sul proprio vissuto.