L’opera di Grazia Toderi si caratterizza nel panorama internazionale per l’uso costante di una tecnologia contemporanea come la proiezione video. Assieme a fotografie e disegni, che nascono anche indipendentemente dalle sue opere video, e che aggiungono altri pensieri e immaginazioni al mondo dell’arte. La cosa veramente speciale è che le sue proiezioni luminose di immagini al buio e su grandi superfici ricordano la pittura più che il cinema; non tanto per la qualità della riproduzione, o per la struttura iconografica, quanto piuttosto per la trasformazione del linguaggio visivo in immagine metafisica.

                                             

Le sette opere video di Grazia Toderi al festival F-LIGHT di Firenze ci proiettano verso un pianeta ancora disabitato, perlustrato da un mirino, unica presenza tecnologica in quel mondo disabitato. È cosa nota che l’uomo stia sviluppando le tecnologie adatte per la conquista del pianeta rosso, Marte, la cui natura sembra riservare molte sorprese, tra cui la presenza di elementi chimici validi allo sviluppo della vita nel suo ambiente.

 

L’immaginario dell’artista è proteso al futuro prossimo, quando esploreremo altri pianeti, ma nelle immagini potenti di Grazia Toderi potremmo riconoscere anche la nostra madre Terra come era milioni di anni fa oppure la stessa madre Terra come sarà in un futuro lontano. L’arte non si pone limiti, il suo orizzonte è infinito come l’anelito verso l’assoluto, quel desiderio recondito di viaggiare nello spazio illimitato che persiste in tutti noi.