Kennedy Yanko è un’artista metallurga afro-americana alle prese con maniere di approcciarsi alla scultura tradizionalmente maschili. Un’artista che dà il meglio di sé quando, contravvenendo alle aspettative, combina tra loro materiali duri e pesanti, come i rottami di metallo, e materiali soffici e leggeri, come le membrane di vernice essiccata che chiama “paint skins”, “pelli di vernice”, per dare vita a sculture tridimensionali che mutano forma al mutare della prospettiva da cui le si osserva.

I suoi oggetti ibridi non solo ingannano l’occhio a livello materico, ma catapultano l’astrazione in una dimensione inesplorata; una dimensione in grado di ospitare contenuti politici e sociali.

Parlando del collegamento tra i suoi oggetti ibridi ed il mondo, Kennedy si è espressa così: “il modo in cui i miei lavori decidono come vogliono essere osservati è indicativo anche di cosa io percepisca come identità… è una scelta, è mutevole ed è qualcosa che dobbiamo continuare a mettere in dubbio”.