L’opera d’arte in quanto elemento utile a vivere bene, a farci diventare persone migliori. Questa è la chiave di lettura per interpretare le opere di Maurizio Savini, l’artista che ha scelto come materia prima il chewing gum che, con il suo rosa acceso, conferisce al primo impatto leggerezza, sottrae pesantezza alla mente e riesce a comunicare una dimensione ludica, una sorta di ritorno alla vita semplice. Questa immediatezza è subito rotta dall’altra faccia della realtà, che il chewing gum inesorabilmente veicola: la precarietà, individuale e collettiva, degli oggetti che adoperiamo, che ci soddisfano, di cui abbiamo bisogno o dei quali ci sbarazziamo. Si palesano, quindi, i due termini fondamentali dell’esistenza. In tutto ciò, l’opera d’arte svolge una continua sottolineatura e una ri-drammatizzazione nelle forme, con i mezzi che l’artista ritiene più rispondenti alla propria visione artistica. Il titolo della mostra “Il potere della delusione” è quanto di più adeguato a esprimere l’intento di Savini. De-lusione: portarsi fuori dal gioco, acquistare libertà, cambiare punto di vista e guadagnare nuove prospettive.