La grande scritta MUSEO, realizzata da Paolo Parisi, polarizza l’attenzione dei cittadini e dei turisti dalla piazza Santa Maria Novella di Firenze direttamente verso il loggiato, cerniera rinascimentale che apre e chiude la riconoscibilità e permeabilità del museo Novecento.

 

La parola MUSEO, con la sua dimensione di monumento, sembra poter uscire fuori dalle arcate come un suono di guerra dalla bocca di un cannone e come uno squillo dalla campana di una tromba. La varietà cromatica e di lettering comunica nel contesto aureo del loggiato con armonie dissonanti e dissacranti, come un’esecuzione jazz in una cappella del Quattrocento. La parola è il risultato di un’operazione composita di prelievo e di citazione, di taglia e cuci, infine di un significativo sovradimensionamento.

 

Le sagome di legno sono state ritagliate al massimo della misura consentita loro per ragioni di sicurezza, oltre quattro metri. Ogni lettera si appoggia alla cancellata ed è ancorata alla stessa. Parisi ha trovato il modo di interagire con la presenza qualificante dei segni rinascimentali, con la funzione comunicativa e non ultimo con alcune opere di maestri del Novecento presenti nel Museo al momento dell’ideazione: Ori, Cagli, Scheggi, Chiari e la testata di «Firenze Futurista» del 1921.