“Il viaggio non corrisponde solamente allo spostamento fisico che ha un punto di partenza e una propria destinazione, ma può essere considerato anche una sorta di evoluzione interiore”. Inizia così il racconto di Maurizio Vanni sulle varie possibilità interpretative del tema del viaggio. L’autore evidenzia come per Perucca il viaggio sia inteso come il desiderio di aprire la propria mente ad altro, come tensione verso la conoscenza e come ricerca di nuove terre da esplorare.

Vanni ci propone una vera e propria storia di viaggi reali e dell’immaginario che passa dall’Ulisse di Joyce al Piccolo Principe di Saint-Exupéry, dall’Ariosto a Kant, da Campana ad Hesse, ma alla base di ogni avventura di viaggio rimane l’esigenza di oltrepassare i limiti della realtà fino ad arrivare alle porte del sogno.