“Oramai è tempo” di portare la riflessione sull’arte alla domanda sulla sua autenticità a partire da un riesame dell’opera di alcuni artisti che, con diversi procedimenti, l’hanno resa veicolo di rivelazione. Enrico Castellani ha reso possibile apprezzare la proteiforme manifestazione dello spazio-tempo con una straordinaria fornitura di superfici pittoriche rese sensibili attraverso strutturazioni ritmiche della tela o della carta scelte come supporto elaborato mediante estroflessioni e introflessioni.

La coscienza raggiunta, il sentire e l’agire entro una complessità di flussi di energie che circondano ogni manifestazione vitale, a partire dalla propria forza del pensiero, inducono Giovanni Anselmo ad un affinamento dell’attenzione verso quell’instabilità permanente che tutti avvolge e ad atti di verifica di quelle entità con cui interagiamo con la percezione e la sensibilità del nostro corpo e della nostra mente.

Nell’opera di Hidetoshi Nagasawa l’essenza del tempo si è manifestata e rivelata in più occasioni. Egli ne ha invocato la presenza sin dal 1968 con l’opera Orologio, alterando la numerazione di un quadrante di misurazione convenzionale del tempo: tuttavia è con Barca, 1980-1981, opera in marmo contenente al suo interno un arbusto vivo e in crescita nella terra, che l’artista consegna un mirabile emblema di forma capace di attraversare il tempo, e di mostrarne la lenta, ma reale, processualità di sviluppo.