Carlo Cambi Editore pubblica, in collaborazione con la Galleria MOdenArte, questo volume monografico su Piero Gilardi, artista che vive la propria produzione come una vera esperienza esistenziale. Lasciandosi trasportare dal sistematico desiderio di conoscenza e auto-conoscenza, egli è guidato dalla volontà di ricerca tipica di chi vuole correre più veloce del tempo.

Gilardi nasce a Torino nel 1942 e nel ‘63 realizza la sua prima mostra personale Macchine per il futuro, da cui nasce l’input per il modello creativo futuro, i Tappeti-natura. Attenzione del tutto particolare nei confronti della natura e del quotidiano, espressioni figurate di un’esistenza che cerca nell’innovazione e nelle forme alte di pensiero il mezzo per concretizzare i sogni e sublimare i bisogni. Fare arte non è un semplice esercizio di stile, ma si trasforma, fin da subito, in una responsabilità socio-culturale.

Il ciclo dei Tappeti-natura è la ricostruzione meta-reale di un frammento di vita impietosamente bloccato, forse salvato: ogni composizione corrisponde a un monito, alla tessera di mosaico universale e al sistematico tentativo di coinvolgere lo spettatore in un’esperienza interattiva. Se parliamo di interazione e di polisensorialità non può non venirci in mente l’arte elettronica: l’altro strumento comunicativo utilizzato dall’artista torinese. Gilardi, infatti, è stato uno dei primi artisti italiani ad occuparsi con continuità del rapporto tra arte e new media, tra cultura e arte interattiva. Nel secondo capitolo del libro, Vanni ci apre le porte a questo tipo di esperienze che hanno portato Gilardi a crescere come artista e ad essere considerato uno degli autori più noti e stimati a livello internazionale.