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In mostra nei prestigiosi spazi del Museo Nazionale di San Carlos, a Città del Messico, la collezione di pittura italiana Cavallini-Sgarbi. Come scrive lo stesso Sgarbi: “La storia di una collezione è storia di occasioni, d’incontri, di scoperte; s’incrocia con curiosità, ricerche, studi. Si manifesta come un’avventura, una battuta di caccia, una forma di gioco, anche d’azzardo. E poi una sfida, un corteggiamento, una conquista…”.

Il disegno costante che ha ispirato il creatore della raccolta, lo storico dell’arte e critico di fama internazionale Vittorio Sgarbi, è stato la ricerca della bellezza. Muovendosi tra le centinaia di opere riunite in trent’anni di furibonda attività si rimane sorpresi dall’eterogeneità dell’insieme, che viene a configurarsi come una vera e propria summa dell’arte italiana, tra pittura e scultura, dal XIII secolo ai giorni nostri.

…Dietro a una collezione di così alta qualità e raffinata intelligenza si esprime un profondo amore per la propria terra, l’Italia, e per la sua peculiare e complessa geografia artistica. Un formidabile complesso figurativo che, oltre al nucleo di dipinti antichi, nel quale rientrano altri svariati capolavori, soprattutto nel genere del ritratto – memorabili, tra gli altri, il Ritratto di un ecclesiastico, datato 1650, di Philippe De Champaigne, e il Ritratto del Cardinale Giulio Spinola, datato 1668, di Giovan Battista Gaulli, detto Baciccio – contempla altresì numerose opere scultoree, dal Duecento al Novecento.