“Toscana. Anima del vino (L’obbedienza alla terra)” è l’ottavo volume della collana “Le grandi aziende vitivinicole d’Italia” di Andrea Zanfi edita della Carlo Cambi Editore (www.carlocambieditore.it).
I 7 volumi precedenti – “I Supertuscans” (1° e 2° edizione), “Viaggio tra i grandi vini di Sicilia”, “Friuli. Terre, uomini, vino”, “Piemonte… la signora del vino”, “Le Marche… l’orto del vino”, “Il Veneto, noialtri e il vino” e “Lombardia. Il mosaico del vino” – nell’arco dell’ultimo quinquennio hanno ottenuto plausi e consensi di pubblico e di critica anche a livello internazionale con ripetute vittorie e riconoscimenti a prestigiosi concorsi quali “Libri da Gustare” (Torino) e “Gourmand World Cookbooks Awards” (Barcellona, Stoccolma, Kuala Lumpur, Pechino, Londra, Parigi).
L’autore da diversi anni sta effettuando un lavoro attento e capillare, ricercando non solo la migliore produzione enologica della nostra penisola, ma soprattutto gli aspetti culturali che regolano i complessi comparti vitivinicoli delle regioni italiane, andando a sondare non solo il presente e il possibile futuro del settore, ma anche le scelte e le iniziative di tutti quei vignaioli che hanno saputo porsi all’attenzione del mercato nazionale e internazionale.
“Toscana. Anima del vino (L’obbedienza alla terra)” svela le aziende vitivinicole di una delle regioni più conosciute al mondo per la produzione di vino. Ma proprio per questo e per le moltissime realtà degne di essere visitate per la loro importanza storica e produttiva, una regione che ha richiesto un lavoro minuzioso di selezione di quei vignaioli che poi nel libro sono stati raccontati attraverso pennellate narrative capaci di cogliere gli aspetti più veri e sinceri che li caratterizzano; insomma, non soltanto la mera visione di un’azienda e dei suoi prodotti, ma il racconto di un viaggio alla scoperta di chi vi sia “dietro” al vino e alla sua realizzazione, nell’interesse di andare a ricercare quanto, secondo Zanfi, “ancora fosse sopravvissuto di quello spirito toscano che così tanto aveva contribuito a costruire questo paesaggio e quanto quel senso del bello, che ad esso si accompagna, capace di ispirare le menti eccelse di artisti e poeti, fosse ancora dentro quei vignaioli”.
Dopo aver contattato 112 aziende ed averne visitate più di cento, 91 sono state quelle inserite nel libro da Zanfi, che si è messo in movimento per mesi con l’intento di arrivare all’anima del mondo del vino toscano. “Un girovagare attento e scrupoloso, durante il quale ho incontrato contadini, vignaioli, imprenditori e “bischeri”, i quali non mancano mai. Tutte ‘terre da vino’, come amo definirle, rispetto alle quali ho riscontrato, il più delle volte, l’aspirazione, da parte dei miei interlocutori, di mantenere viva proprio quell’armonia tra uomo e terra che andavo cercando, anche se, certe volte, in alcuni casi, rari per fortuna, era portata avanti più per senso estetico che come misura dell’animo, con la quale, in passato, altri avevano costruito le pievi, i severi manieri e i monasteri, quelle splendide e lineari case coloniche in pietra, disegnato colline e reso fertili le vallate, come espressione di un equilibrio interiore, etico e spirituale che, ahimè, è andato annacquandosi, ma non si è dissolto, poiché mi è capitato di incontrarlo, in certi casi, più vivo che mai. Un viaggio che mi ha riconciliato con la mia Toscana, notando come queste terre, pur cambiando padroni e passando di mano in mano, siano, fortunatamente, poliedriche, eclettiche e talmente forti che hanno saputo adattarsi e confrontarsi con tutte quelle culture che le hanno calpestate e provato a dialogare con loro. Sono terre ormai avvezze a sentir parlar, di rado, il toscano e non si meravigliano più a sentir dialogare in ‘forestiero’ e non si scompongono, neanche più di tanto, della babele di lingue che si ode ad ogni angolo di strada, in ogni trattoria o filare”.
Un viaggio fatto di degustazioni, incontri e lunghe chiacchierate con i tanti contadini, imprenditori e ‘vignerons’, che stavolta Zanfi ha percorso insieme a 2 fotografi, i quali si sono divisi l’arduo compito di illustrare degnamente il volume: il toscano Luigi Biagini, già autore nel 2009 per Carlo Cambi Editore dell’apprezzatissimo “Viaggio tra i luoghi danteschi in Toscana” e il siciliano Giò Martorana, già compagno di viaggio di Zanfi nelle precedenti avventure in giro per l’Italia, la cui qualità delle immagini è ormai conosciuta e apprezzata dal pubblico e dagli esperti del settore.

Dopo anni di riflessioni, accumulate percorrendo in lungo e in largo l’Italia – dalla Sicilia al Friuli, dal Piemonte alle Marche, dal Veneto alla Lombardia – e visitando direttamente circa un migliaio di aziende, l’autore continua dunque nel suo viaggio indagatore nel comparto vitivinicolo italiano attraverso la terre poliedriche della Toscana (per la seconda volta dopo il volume sui “Supertuscans”): dalla zona di Rufina a quella del Chianti Classico, dalla Lunigiana alle colline lucchesi e a quelle pisane e poi giù, verso il mare, a Bolgheri, per risalire, verso l’interno, a Cortona, Montepulciano e Montalcino e ridiscendere, attraverso la Val d’Orcia, verso la costa maremmana.
“Toscana. Anima del vino (L’obbedienza alla terra)” è un corposo volume di 480 pagine (30×30 cm. – 3,2 kg.) che si presta a due distinte letture: una con cui è possibile scoprire l’anima del territorio vitivinicolo toscano, descritto e interpretato dall’autore con metodologia inusuale e originale e con tocchi personali di grande vivacità e verità, l’altra, più “tecnica” dove l’appassionato potrà attingere informazioni complete sulla produzione, le fasi di vinificazione, le migliori annate dei vini selezionati e molto altro…
Un libro da leggere, da consultare, da tenere in biblioteca, ma anche semplicemente da sfogliare e da gustare con gli occhi; un nuovo ed importante tassello che consente a tutti i lettori, siano essi semplici appassionati o professionisti del mondo del vino, di avere una fotografia dettagliata del movimento enologico toscano e dei suoi protagonisti.
Hanno contribuito con un loro intervento introduttivo (“La Toscana del vino tra passato e futuro”) Zeffiro Ciuffoletti e Leonardo Casini dell’Università degli Studi di Firenze, mentre un paragrafo intero è stato riservato ai numerosi enologi e produttori che hanno voluto esprimersi rispondendo al quesito sul “futuro della viticoltura e del vino in Toscana. Opportunità e vantaggi, problematiche e incertezze di un sistema vitivinicolo in via di grandi cambiamenti”.

La “galleria” dei ritratti di vignaioli toscani è formata da:
Agricola San Felice, Altesino, Amerighi, Antinori – Tenuta Guado al Tasso, Avignonesi, Badia a Coltibuono, Banfi, Barone Ricasoli – Castello di Brolio, Biondi Santi, Boscarelli, Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, Casanova di Neri, Castell’in Villa, Castello di Ama, Castello di Bolgheri, Castello di Cacchiano, Castello di Fonterutoli, Castello di Gabbiano, Castello di Monsanto, Castello di Querceto, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Col d’Orcia, Collemassari, Colognole, Contucci, Costanti Andrea, Dei, Dionisio Fabrizio, Eredi Fuligni, Fattoria Colleverde, Fattoria del Cerro, Fattoria di Magliano, Fattoria Lavacchio, Fattoria Le Pupille, Fattoria Nittardi, Fattoria Poggio di Sotto, Fattoria San Felo, Fattoria Selvapiana, Fattoria Sorbaiano, Fèlsina, Fontodi, Frescobaldi – Castello di Nipozzano, Grattamacco, Gualdo del Re, Guicciardini Strozzi – Fattoria di Cusona, Icario, Il Marroneto, Isole e Olena, La Cipriana, Lamole di Lamole, Le Casalte, Le Macchiole, Massa Vecchia, Mastrojanni, Molino di Sant’Antimo, MorisFarms, Ormanni, Pacenti Siro, Panizzi, Petra, Piaggia, Pieve de’ Pitti, Pieve di Santa Restituta, Podere Forte, Podere Le Bèrne, Podere Le Boncie, Poggio Argentiera, Poliziano, Querciabella, Rocca di Montegrossi, Roccapesta, Salustri, Salvioni – La Cerbaiola, San Giusto a Rentennano, Satta Michele, Tenimenti d’Alessandro, Tenuta Argentiera, Tenuta del Buonamico, Tenuta dell’Ornellaia, Tenuta delle Ripalte, Tenuta di Capezzana, Tenuta di Lilliano, Tenuta di Valgiano, Tenuta Fanti, Tenuta San Guido, Tenuta Valdipiatta, Tenuta Vitereta, Tenute Folonari, Tenute Silvio Nardi, Terenzuola, Uccelliera.

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