La scultura si presenta come misura dello spazio, come forma possibile che si esercita su un limite e disvela la propria misura. Un processo nel quale sembrano convivere la dimensione del progetto e quella dell’utopia; regola e passione; virtù e furore.

Chi pensa che la scultura sia immobile deve ricredersi, perché ogni forma, nella sua apparente staticità, in verità muta continuamente fino a trasfigurarsi, capovolgersi, decomporsi. La sua linfa è la luce, il suo abito è la risposta. È interessante indagare il materiale con cui l’artista ha deciso di proporre la propria poetica: pietra, metallo, legno, materiali sintetici sono il colore delle emozioni, non soltanto l’abito della forma.

E lo stesso colore dell’ “abito” sembra mutare sotto l’influsso inesorabile del tempo che lo aggredisce. Non solo; si manifesta anche il tentativo di produrre il movimento, quasi generando la sensazione di poterlo provocare. Alcuni degli artisti in catalogo sono: Sandro Chia, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Nino Franchina, Luigi Mainolfi, Marino Marini…